S A R S

COMUNICATO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (5 Luglio 2003)
(traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro)


L’epidemia di Sars è contenuta in tutto il mondo
Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso Taiwan e la Cina dalla lista delle zone
che recentemente hanno sofferto la trasmissione locale della Sindrome Respiratoria Acuta Grave
(SARS). Taiwan è l'ultima regione ad essere tolta dalla lista. Sono passati venti giorni, cioè due
periodi consecutivi di incubazione da dieci giorni, dall'ultimo caso verificatosi il 15 giugno. In base
ai rapporti della sorveglianza nazionale, la catena umana della trasmissione del virus della SARS
sembra essere stata interrotta ovunque nel mondo.

Tuttavia, anche viste le molte problematiche che rimangono sulla SARS e la possibilità che alcuni
casi possano essere sfuggiti alla rete di sorveglianza, la OMS avvisa che la continuazione della
vigilanza globale per la SARS è necessaria nel futuro. Il mondo non è ancora libero dalla SARS.

“Questo non segna la fine della SARS oggi, ma prendiamo atto di un importante risultato:
l'epidemia di SARS globale è stata contenuta,” ha detto Gro Harlem Brundtland, direttore generale
della OMS. “In questo momento, dovremo fermarci per ringraziare gli scienziati, gli operatori
sanitari e ospedalieri che hanno corso dei rischi di fronte a una malattia nuova e sconosciuta. E,
dovremo ricordare tutti quei lavoratori in prima linea che sono morti di SARS. Le loro dedizione
quotidiana, coraggio e vigilanza ha evitato una catastrofe globale.”

Dalla provincia cinese del Guangdong, il virus della SARS ha viaggiato attraverso gli esseri umani
in 30 paesi e zone del mondo, ma si è profondamente annidato solo in sei. In queste zone, la
modalità di trasmissione è stata la stessa: un caso importato e ospedalizzato di SARS ha infettato
gli operatori professionali e altri pazienti; hanno infettato i loro contatti più vicini e poi la malattia si è
trasmessa alla comunità allargata. Nelle zone affette circa il 20 per cento di tutti casi ha interessato
gli operatori sanitari. A oggi, sono state infettate 8439 persone, e 812 sono morte. Ora, cinque
mesi dopo l'inizio della diffusione della SARS nel mondo, siamo vicini ad averla allontanata dagli
esseri umani.
La SARS continua a minacciare il mondo. Circa 200 persone malate sono ancora ospedalizzate.
Inoltre, è possibile che casi non identificati siano sfuggiti al network di sorveglianza. Quindi, anche
se oggi non abbiamo notizie di trasmissione locale, domani potrebbe essere diverso. “Non è il
momento di rilassarci nella vigilanza. Il mondo deve restare all'erta per i casi di SARS.” ha detto
Brundtland.

La SARS e continuerà a minacciare il sistema pubblico di salute globale. È possibile che ci
saranno nuovi casi. Potrebbe essere una malattia stagionale e tornare in un periodo più
avanzato dell'anno - una possibilità basata su quello che conosciamo rispetto ad altri membri
della famiglia dei coronavirus. Inoltre, la fonte originale di quest'epidemia di SARS potrebbe
ancora essere nell'ambiente e quindi dare luogo a una nuova epidemia nei prossimi mesi. Per
esempio, è possibile che il virus circoli ancora in una riserva animale e possa trasferirsi agli
esseri umani quando ci saranno le appropriate condizioni.

“Per rispondere a queste e ad altre preoccupazioni, la ricerca sulla SARS deve continuare. I
risultati scientifici saranno fondamentali per la nostra capacità di gestire un'altra epidemia di SARS
se dovesse essercene una,” ha detto Brundtland.

Gli appuntamenti che attendono la ricerca medica sono tanti e in continua crescita. In cima alla
lista c’è un test diagnostico rapido, che possa rivelare la presenza della malattia nei primi giorni
dopo il contagio. Questo sarà necessario per distinguere i pazienti di SARS da quelli che soffrono
per altre malattie respiratorie, specialmente quando arriverà la stagione influenzale. Senza un test
diagnostico, gli ospedali potrebbero trovarsi nella condizione di mettere in isolamento tutte le
persone con malattie respiratorie con sintomi che rientrano nella definizione di caso di SARS, e
questo sarà enormemente costoso e devierà le risorse essenziali da altre aree di necessità
sanitaria. L’OMS sta lavorando con i suoi partner per sviluppare un protocollo per indagine dei
casi, la gestione dei casi e la sorveglianza nel caso della SARS per una situazione
post-epidemia. Questi documenti saranno regolarmente revisionati man mano che aumentano le
nostre conoscenze.
In secondo luogo, sono necessarie indagini intense su una possibile risacca animale del virus.
Solo identificando la fonte di questa epidemia, e comprendendo il modo in cui il virus si è spostato
dall’ospite originario all’uomo, future epidemie potranno essere prevenute.

In terzo luogo, è necessario un database globale per dare agli epidemiologi e ai clinici la
possibilità di accedere a grandi numeri per comprendere meglio la SARS. Inoltre, abbiamo
bisogno di conoscere meglio i vantaggi di differenti approcci terapeutici nel trattamento della
SARS.

“La SARS è un monito”, ha spiegato la Brundtland. “La SARS ha spinto anche i più avanzati
sistemi sanitari pubblici verso un punto critico. Queste protezioni hanno tenuto, ma solo a mala
pena. La prossima volta, potremmo non essere così fortunati. Abbiamo una opportunità ora, e
vediamo chiaramente di cosa abbiamo bisogno, di ricostruire le difese della sanità pubblica.
Saranno necessarie per la prossima epidemia globale, che sia di SARS o di qualunque altra
infezione”.
Prepararsi alla prossima epidemia richiede di rinnovare e rinforzare le infrastrutture della sanità
pubblica. Sono necessari molti epidemiologi e altri specialisti di sanità pubblica. Bisogna mettere
a punto un sistema di sorveglianza e risposta migliore che include un rafforzamento dei legami fra
strutture nazionali regionali e globali. E i governi devono investire di più nel controllo delle infezioni
ospedaliere.
“La SARS ci sta insegnando molte lezioni”, ha detto la Brundtland. “Ora dobbiamo tradurre queste
lezioni in azioni. Potremmo avere poco tempo, e dobbiamo usarlo nel modo più saggio”.

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Una polmonite atipica: la SARS

Secondo la British Thoracic Society la polmonite è una malattia acuta con immagine radiologica di addensamento polmonare segmentario o multiplo, né riferibile ad altre cause note, che compare entro 72 ore dall'esordio clinico dei sintomi. La sindrome respiratoria acuta grave, denominata SARS (Severe Acute Respiratory Sindrome) è una malattia respiratoria che colpisce i polmoni la cui causa è ancora sconosciuta che si è sviluppata di recente in alcune zone dell'Asia, per giungere poi fino in Europa e Nord America.
Il primo caso si è verificato il 26 febbraio 2003, quando un uomo è stato ricoverato in un Ospedale ad Hanoi (Vietnam), con febbre alta, tosse, dolori muscolari e lieve mal di gola. Nei 4 giorni successivi al ricovero, ha sviluppato anche crescenti difficoltà respiratorie e la necessità di respirazione assistita. Gli esami di laboratorio hanno dimostrato un importante calo di piastrine nel sangue. Nonostante le immediate cure, il paziente è deceduto.



Sintomi

La patologia comincia a manifestarsi con:

In alcuni casi i sintomi respiratori si manifestano sin dal primo insorgere della malattia.

Dopo un primo periodo di tempo, che varia dai 3 ai 7 giorni, la malattia progredisce con tosse asciutta, non espettorante, che a lungo andare comporta uno scarso apporto di ossigeno al sangue. Nel 10-20% dei casi i pazienti avranno bisogno di respirazione assistita.

Il periodo di incubazione della SARS è vario e comunque piuttosto breve, tra i 2 e i 7 giorni, anche se, in alcuni casi isolati, può raggiungere i 10 giorni.

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Le cause della malattia

Le ricerche sull'effettivo responsabile della malattia sono ancora piuttosto frenetiche. I medici cinesi sostengono che sia un batterio, la Chlamydia, in coppia con un virus (coronavirus) responsabile dell'epidemia.

I coronavirus sono un gruppo di virus che hanno un aspetto simile ad una corona (da cui il nome),. Questi virus sono gli stessi che causano leggere malattie alla parte alta del sistema respiratorio (naso, gola). Dall'analisi di laboratorio è stato dimostrato che il coronavirus era presente in una varietà di campioni clinici prelevati dai malati di SARS. Questo tipo di coronavirus, pur appartenendo alla famiglia, differisce dagli altri precedentemente identificati.


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Diffusione contagio

La comparsa della malattia è piuttosto recente, pertanto è difficile individuare con esattezza come avviene il contagio. Ciò che si è osservato è che le persone a stretto contatto con i pazienti, pertanto medici e familiari prossimi hanno sviluppato la stessa patologia.

Si ritiene quindi che il contatto stretto con i malati e con le loro secrezioni respiratori o fluidi corporei siano causa di probabile contagio. La malattia si diffonde da persona a persona soltanto attraverso il contatto ravvicinato. Non vi è finora segnalazione su casi di diffusione casuale della malattia. La stragrande maggioranza dei casi si sta verificando negli operatori sanitari e nelle famiglie che hanno avuto contatti diretti con i pazienti

Nuove modalità di trasmissione sono state ipotizzate al contatto diretto: si sta prendendo in considerazione l'eventualità che le secrezioni contenenti l'agente causale possano entrare in sistemi comuni che collegano le stanze o gli appartamenti. Questo tipo di diffusione potrebbe essere un ulteriore meccanismo oltre a quello già documentato del contatto stretto.


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Come comportarsi in caso di SARS

In caso di presenza di questi sintomi:

è buona norma consultare il medico e informarlo di eventuali viaggi in regioni dove sono stati riportati recenti casi di SARS o in caso di contatti con persone che presentavano questi sintomi. In caso di viaggi recenti nelle zone in cui è nata l'epidemie sarebbe necessario valutare il proprio stato di salute in un intervallo di tempo che va dai 7 ai 10 giorni seguenti il rientro e monitorare la comparsa di questi sintomi.
I pazienti a cui sia stata diagnosticata la Sindrome Respiratoria Acuta e Grave dovrebbero essere tenuti in isolamento e posti in stanze singole. Sia gli operatori sanitari che i visitatori (amici e pazienti) dovrebbero munirsi di mascherine, cuffie, camici e quanto altro utile per evitare il contatto.


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Le cure e gli esami diagnostici

Fino a quando le informazioni sul virus scatenante la polmonite atipica non saranno certe, la SARS sarà curata come ogni altro caso di polmonite atipica grave. I trattamenti includono antibiotici per curare agenti batterici e antivirali. Talvolta sono somministrati per via orale o intravenosa steroidi in combinazione con antimicrobici.

I ricercatori USA stanno cercando di mettere a punto un vaccino contro la SARS, concentrandosi sul collegamento sospetto tra il virus che provoca un comunissimo raffreddore e quello responsabile della SARS.

Secondo i CDC (Centers for Disease Control) raccomandano ai medici di non trascurare l'inquadramento standard di tutti i pazienti, specie allo scopo di escludere che si tratti di altre malattie respiratorie note. Pertanto andrebbero eseguite:


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La geografia del contagio

La SARS non è di per sé una malattia altamente contagiosa, ma si è diffusa rapidamente a causa della velocità degli spostamenti internazionali. Pertanto le persone che si recano nelle zone colpite dal contagio, dovrebbero essere informate dei sintomi principali della SARS e sulla necessità di avvisare immediatamente all'Autorità Sanitaria una eventuale comparsa di sintomi noti, durante il loro viaggio o al ritorno a casa. Ad ogni modo, la consapevolezza dell'esistenza della malattia è ora molto alta nel mondo intero.

Numero totale di casi sospetti e probabili riportati
dal 1 novembre 2002 al 13 giugno 2003



Paese

Numero totale di casi (2) Numero di morti Data ultimo caso probabile riportato
Australia 5 0 12.05.03
Brasile 3 0 09.06.03
Canada 242 32 12.06.03
Cina - Guandong

5327

343 11.06.03
Cina - Hong Kong SAR 1755 293 11.06.03
Cina - Macao SAR 1 0 21.05.03
Taiwan 693 81 13.06.03
Colombia 1 0 05.05.03
Filippine 14 2 15.05.03
Finlandia 1 0 07.05.03
Francia 7 0 09.05.03
Germania 10 0 04.06.03
India 3 0 13.05.03
Indonesia 2 0 23.04.03
Irlanda 1 0 21.03.03
Italia 9 0 29.04.03
Korea 3 0 14.05.03
Kuwait 1 0 09.04.03
Malesia 5 2 20.05.03
Mongolia 9 0 06.05.03
Nuova Zelanda 1 0 30.04.03
Regno Unito 4 0 29.04.03
Romania 1 0 27.03.03
Russia 1 0 31.05.03
Singapore

206

31 18.05.03
Spagna 1 0 02.04.03
Stati Uniti America 71 0 10.06.03
Sud Africa 1 1 09.04.03
Svezia 3 0 18.04.03
Svizzera 1 0 17.03.03
Thailandia 9 2 07.06.03
Vietnam 63 5 14.04.03
Totale 8454 792  

Fonte: Ministero della Salute


IL NUMERO VERDE DEL MINISTERO
"800.571.661": attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 raggiungibile anche da cellulare.

NUMERO DI PUBBLICA UTILITA'
"1500": è raggiungibile solo da rete fissa. Il Call center, intitolato a "Carlo Urbani", uno tra i primi medici a studiare la SARS e morto dopo essere stato infettato dal virus, è nato con l'obiettivo fondamentale di comunicare sicurezza ai cittadini e tranquillizzare la popolazione attraverso una comunicazione diretta ed autorevole, abbassando il livello di panico nel caso di una qualsiasi emergenza sanitaria.

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