L ' economia
I -
Considerazioni Generali
Il Marocco, con circa 30 milioni di abitanti e con un elevato tasso di natalità,
è un mercato di una certa consistenza che merita una maggior attenzione da parte
dell’Europa
Il Marocco è un paese in via di sviluppo, ricco di contraddizioni e di ampie
differenze sociali, modernissimo e arcaico allo stesso tempo.A fianco a un
15-20% della popolazione con un buon reddito paragonabile a quello italiano,
esiste un’ampia fascia con un reddito che varia dalla metà ad un decimo di
quello medio italiano. Per il Marocco il reddito medio annuo pro capite è
stimato intorno a 1300 dollari USA.In campagna la situazione è nettamente
peggiore con un reddito che assicura appena la sopravvivenza.A seguito della
recente scoperta di ingenti giacimenti petroliferi, valutati a circa 12-15
miliardi di barili, sufficienti a coprire il fabbisogno del Marocco per i
prossimi 100 anni, la situazione economica del paese in prospettiva è destinata
a cambiare sostanzialmente.L’entrata in sfruttamento dei giacimenti è prevista
entro 3 anni.Le risorse che verranno a determinarsi con l’autosufficienza
energetica sono destinate a dare una considerevole accelerazione allo sviluppo
economico generale del paese.La disoccupazione secondo i dati ufficiali è
intorno al 20% con punte nella fascia giovanile che arrivano fino al 40%.Nonostante
ciò è un paese tranquillo con una rassicurante stabilità politica.Dal punto di
vista religioso il paese è musulmano ma abbastanza tollerante verso le altre
religioni con una presenza significativa di minoranze ebraiche di antica data.Dal
punto di vista linguistico, può essere considerato un paese bilingue con l’arabo
come lingua ufficiale e col francese come lingua commerciale e culturale. Ha una
notevole apertura verso l’occidente e, vista la vicinanza geografica, appena 14
km lo separano dalla Spagna, nonchè gli stretti legami economici con i paesi
europei, oltre il 60% del suo commercio estero avviene con questi ultimi, conta
di sviluppare ulteriormente un rapporto privilegiato con l’Europa.Con l’Unione
Europea ha concluso un accordo di associazione che è entrato in vigore il 1°
marzo 2000 e che nell’arco dei prossimi dieci anni dovrebbe portare a una libera
circolazione di beni, servizi e capitali nei due sensi. Con l’entrata in vigore
di questo accordo che, peraltro, non riguarda ancora l’agricoltura, le
importazioni sono notevolmente facilitate. Gli impianti industriali vengono
importati in esenzione doganale, i prodotti non fabbricati localmente, le
materie prime e i pezzi di ricambio hanno già subito un abbattimento dei dazi
doganali del 50% ed altrettanto avverrà nei prossimi due anni, per cui a partire
dal 5° anno non pagheranno più dogana. Per i prodotti di cui esiste una
fabricazione locale l’abbattimento del dazio doganale del 10% per anno avverrà
dopo i primi tre anni di entrata in vigore dell’accordo.
Alla fine di questo processo si creerà quindi una zona di libero scambio
euro-meditarrenea con ampia libertà di movimento nei due sensi per tutte le
merci.
La forma politica è una monarchia costituzionale bicamerale.
L’attuale giovane Re, Mohammed VI, se, da una parte assicura la continuità delle
grandi linee politiche di Hassan II, ha già dato segni di voler precedere ad un
rapido ammodernamento delle strutture del paese e ad un consolidamento delle
recenti acquisizioni democratiche .
Tra i primi provvedimenti significativi basti citare : la creazione di una
commissione per l’inden- nizzazione dei condannati ingiustamente durante il
regno di suo padre ;l’autorizzazione al rientro degli esuli politici ;la
creazione di un comitato politico per la gestione del Sahara, precedentemente
considerato un problema di competenza esclusiva del Ministero degli Interni ;la
rimozione del potente Ministro degli Interni, in carica da oltre 20 anni ;la
riorganizzazione del Ministero degli Interni su basi più democratiche e di
rispetto dei diritti civili ;la sostituzione di gran parte dei governatori delle
regioni e la contemporanea modifica delle loro competenze nel senso di un
coordinamento a livello locale dei provvedimenti governativi. I Governatori sono
stati incaricati di recente di fungere da " guiche unique " per gli investimenti
nelle rispettive zone di competenza ;straordinari investimenti per lo sviluppo
delle regioni del Nord lungamente trascurate in precedenza ;il ridimensionamento
della imponente struttura di corte;l’interressamento per lo sviluppo economico e
la promozione delle PMI, disposizioni per una attuazione veloce del processo di
ammodernamento della giustizia per fare del Marocco uno stato di diritto ;
miglioramento dei dirittti della donna in modo da inserirla a pieno titolo in
tutti i settori della società marocchina.Tutti questi provvedimenti e
orientamenti, presi in tempi così brevi, hanno suscitato notevoli consensi nella
popolazione e forti speranze per l’armonico sviluppo e per una maggior equità
sociale nel paese.L’attuale governo, estrazione di una coalizione di partiti di
centro sinistra, si può dire che sia il primo governo democratico del paese ed
in più a guida socialista, esempio unico nel mondo arabo.
Situazione Economica.
L’economia del paese poggia principalmente sui seguenti settori :
agricoltura, pesca, industria, turismo, artigianato e rimesse degli emigrati.
A partire del 2004 a ciò dovrebbe aggiungersi la riserva petrolifera con
l’entrata in sfruttamento dei giacimenti petroliferi.
Le infrastrutture, strade, autostrade, linee ferroviarie, porti, aeroporti,
telecomunicazioni, recettività alberghiera, ecc, per quanto non manchino
carenze, sono da considerarsi di buon livello, ma queste sono destinate a fare
un salto di qualità con la accelerazione dei programmi di sviluppo.
1 – Sull’agricoltura vive ancora circa il 50% della popolazione ed è impiegato
circa il 40% delle forze di lavoro. Mediamente l’apporto del settore agricolo è
intorno al 20% del PIL. L’agricoltura, peraltro, è legata alla piovosità, per
cui soffre di ricorrenti annate di siccità. La produzione agricola pertanto ha
un andamento a denti di sega con elevate punte di produzione nelle annate
piovose e picchi di bassa produzione nelle annate siccitose.A parte le culture
cerealicole e l’allevamento di ovini, bovini e camelidi che sono le principali
risorse, esistono culture da gran reddito come gli agrumi, gli ortaggi, frutta e
primizie, dislocate nelle sone irrigue che, attualmente, occupano una superficie
di circa 1,3 milioni di ettari.L’attività irrigua è stata resa possibile grazie
ad un vasto programma di costruzione di dighe che inoltre approviggionano in
acqua tutto il paese. Anche per il futuro è previsto un programma di costruzione
di dighe con una media di una all’anno.Un ruolo di una certa importanza giocano
anche la cultura delle olive e quella della vite sia da vino che per uva da
tavola.Tra le culture industriali, si citano principalmente la barbabietola da
zucchero e la canna da zucchero.
Il settore agricolo è un campo nel quale sono possibili interessanti formule di
cooperazione e partenariato per il miglior sfruttamento delle risorse nei vari
comparti.Occorre peraltro far presente che per gli occidentali non è possibile
l’acquisto di terreni agricoli. E’ invece possibile l’affitto anche di lunga
durata. 2 – La pesca rappresenta un settore economico importante in quanto il
mare del Marocco è ancora ricco di pesce e quindi il suo sfruttamento dà origine
tanto all’approvvigionamento del mercato locale che ad importanti correnti di
esportazione.Sulla base di un accordo con l’Unione Europea era consentito lo
sfruttamento delle risorse ittiche da parte dei pescherecci dell’Unione. Ne
beneficiavano quasi esclusivamente gli spagnuoli con pescherecci ben
equipaggiati che facevano una pesca intensiva che stava portando ad un
preoccupante depauperamento del patrimonio ittico marocchino. Alla scadenza,
avvenuta a fine novembre 1999, l’accordo non è statro più rinnovato, per cui
tutti i pescherecci spagnoli sono rientrati nei loro porti in Spagna.Il Marocco
pertanto è alla ricerca di nuove formule di collaborazione con l’U.E. che
permettano uno sfruttamento razionale ed una valorizzazione in loco del
prodotto.
Si aprono quindi interessanti prospettive di collaborazione per il rinnovamento
della flottiglia da pesca locale, l’equipaggiamento della medesima e la
creazione di impianti con con le più moderne attrezzature per la conservazione e
per la trasformazione industriale del pesce. Ingenti sono gli aiuti finanziari
che l’U.E. ha già dichiarato di voler mettere a disposizione del settore.3 –
L’industria in Marocco ha conosciuto un certo sviluppo ma la struttura è ancora
a maglie larghe e fragile. I comparti più importanti sono i seguenti :agroalimentare
, chimica-farmaceutica, tessile abbigliamento, lavorazione del cuoio, edilizia,
meccanica, elettrotecnica e elettronica. Il tessuto delle imprese marocchine è
costituito per oltre il 90% da piccole e medie imprese – PMI.
A/ L’industria alimentare è il settore più sviluppato e diffuso nel paese che,
non solo soddisfa gran parte del fabbisogno locale ma alimenta anche una
discreta corrente di esportazione.
I comparti principali sono i seguenti :l’industria molitoria e dei
cereali,l’industria delle conserve vegetali e delle conserve di
pesce,l’industria olearia ,l’industria delle bevande, l’industria lattiero
casearia.
Detti settori sono suscettibili di ulteriori sviluppi e di un aggiornamento in
fatto di qualità e confezionamento. L’Italia ha una buona posizione
nell’equipaggiamento di questo settore ma esistono condizioni per essere
maggiormente presenti.
B/ L’industria chimica-farmaceutica. Questo settore è il più importante, dopo
quello alimentare, e poggia su due filoni principali :l’industria dei fosfati di
cui il Marocco è il terzo produttore mondiale e primo esportatore,l’industria
farmaceutica per via dell’insediamento di numerose società multinazionali.Soprattutto
i fosfati e i derivati danno luogo ad una consistente corrente di esportazione.Da
citare anche l’industria petrolchimica che trasforma il petrolio importato e
soddisfa per intero il fabbisogno locale. Tale industria è nata sotto l’impulso
della società italiana ENI.
Al momento il Marocco non dispone di risorse petrolifere ma alla luce delle
recenti scoperte di giacimenti può diventare un paese petrolifero. Nel settore
chimico farmaceutico opera a Casablanca un imprenditore italiano che produce
articoli ospedalieri e dà occupazione a oltre 200 persone (Industrie
Hospitalière). Un’altra industria italiana ha raggiunto degli accordi per la
concessione del brevetto di produzione di alcune specialità (Sosepharm di Roma).
C/ Il tessile abbigliamento è un settore abbastanza importante non solo perchè
riesce a soddisfare gran parte del fabbisogno locale ma anche perchè alimenta
una buona corrente di esportazione. In quest’ultimo caso si tratta per lo più di
industrie che lavorano per conto di committenti stranieri.Numerosi sono gli
investimenti diretti da parte di ditte estere. E’ il settore che genera una
forte occupazione sopratutto femminile. In questo settore sono presenti alcuni
gruppi italiani sia con investimenti diretti che come committenti per
subforniture.
D/ La lavorazione del cuoio è un’industria in sviluppo ma con grossi problemi
per quanto riguarda la qualità. Il subsettore più importante è quello delle
calzature seguito dall’abbigliamento in pelle e dalla marocchineria.Il settore
della concia è quello che desta maggiori preoccupazioni sia perchè non riesce a
fornire pelli nella qualità necessaria agli standard internazionali sia perchè
dà origine ad un forte inquinamento delle acque.
E/ L’edilizia è un settore di grande importanza sia per far fronte alle
necessità di abitazioni che per le infrastrutture che hanno bisogno di essere
sviluppate e rafforzate. Il Marocco possiede un buon potenziale industriale ma
ha bisogno ancora di un apporto tecnologico per le varie specializzazioni come
la produzione di materiali edili (lapidei, ceramica, ecc) ma anche di apporti
tecnologici per i vari lavori specializzati come dighe, ponti, autostrade,
aeroporti, ferrovie, ecc.
F/ La meccanica è un settore ancora debole che è destinato a conoscere un
considerevole sviluppo nei prossimi anni. L’industria locale produce articoli
semplici o componenti, per cui è in gran parte dipendente dalle importazioni.
G/ L’elettrotecnica è un settore che è in prevalenza in mano a società estere.E’
un esempio questo di produzione di alta tecnologia interamente con mano d’opera
locale che dimostra le notevoli possibilità che esistono anche nei campi più
sofisticati attraverso una buona formazione professionale.
H/ L’industria turistica del Marocco, che ultimamente ha superato la soglia di 2
milioni di presenze annue, ha in corso un processo di ristrutturazione e
riposizionamento sul mercato.
Partito con ambizioni di collocarsi sul segmento alto, col tempo si è accorta
che non era in grado di garantire la qualità dei servizi relativi . Si sta
riposizionando sul segmento medio-basso con miglior rapporto qualità-prezzo.
Anche la tipologia di offerta è in corso di modificazione passando da un turismo
storico-culturale (città imperiali) ad un turismo balneare (Agadir, Essaouira,
Tangeri e costa mediterranea) maggiormente richiesto dalla clientela
internazionale, principalmente europea.
Notevole richiamo hanno pure lo sport del golf con numerosi campi diffusi nei
principali centri del paese e gli sport marini, principalmente surf e wind-surf.
Nel settore turistico sono in corso importanti investimenti da parte di
imprenditori arabi, americani e europei ed anche locali, per raddoppiare
nell’arco di un quinquennio, l’attuale capacità di posti letto.
I/ L’artigianato è un settore non molto considerato ma che complessivamente crea
numerosi posti di lavoro. I settori nei quali il Marocco è maggiormente
attivo sono i seguenti : ceramica artistica , lavorazione del cuoio, lavorazione
metalli (rame e ferro battuto, argenteria e gioielleria), abbigliamento
tradizionale, lavorazione del legno.
K/ Rimessa degli emigranti.
L’emigrazione è un fenomeno di antica data ma che, negli ultimi tempi, ha avuto
una considerevole accelerazione. Le destinazioni principali sono :Francia,
Spagna, Italia e paesi del Centro Europa.
Questi emigranti rimangono legati alle famiglie di origine e trasferiscono gran
parte dei loro risparmi.
Complessivamente danno origine al trasferimento di importanti somme che
risultano interessanti per il finanziamento dell’economia locale e per
l’equilibrio della bilancia dei pagamenti.
III - Congiuntura economica nel corso del 2001 e previsioni
L’economia marocchina, dopo un deludente 1999 che aveva fatto registrare una
flessione dello 0,7 %, ha avuto un 2000 leggermente migliore con una crescita di
0,9% ma di gran lunga inferiore alle previsioni che erano del 6 %.Nel 2001, in
virtù di un’annata agricola migliore dei due anni precedenti, ma comunque
inferiore alle buone annate, la crescita dovrebbe aggirarsi intorno al 6 %.E’ un
risultato complessivamente di buon livello ma inferiore alle attese che
fissavano la crescita intorno al 7,2 %.La causa di tale scostamento è da
attribuire principalmente agli avvenimenti dell’11 setembre 2001 che hanno
pesato negativamente sui settori dei trasporti aerei e del turismo, ma anche su
tutti gli altri settori, anche se in misura inferiore.Sulla base delle ultime
valutazioni di fine ottobre, il settore agriolo dovrebbe conoscere una crescita
del 22,3 %, il settore minerario il 5,7 % quello dell’energia e dell’acqua del
6,5 %, le industrie manufatturiere del 2,6 %, l’edilizia e lavori pubblici del
9,5 %, il commercio del 4 %, i trasporti e comunicazioni del 6,2%.Complessivamente
la crescita del PIL sarà appena superiore al 6%.L’inflazione, per quanto
leggermente superiore all’anno precedente, che era stata del 2 %, nel 2001 non
dovrebbe superare il 2,5%.Sul fronte del commercio estero le esportazioni
marocchine dovrebbero crescere per circa il 14% mentre le importazioni
dovrebbero far registrare un aumento di circa il 9%.Il rallentamento economico
registratosi nel 4° trimestre del 2001 dovrebbe avere un impatto ancora più
forte nel 2002.Le prime previsioni del Governo e degli Istituti di analisi della
congiuntura parlavano di una crescita del 6,1%.Alla luce dei nuovi avvenimenti
internazionali, le previsioni non sono più valide e, pertanto il tasso di
crescita non dovrebbe andare oltre il 3,6%.Questo traguardo dovrebbe essere
raggiunto grazie al contributo del settore agricolo dal quale si attende una
crescita del 9%, dall’edilizia e lavori pubblici con + 6,5%, del turismo +10%,
del settore energetico +6%, dei traspori e telecommunicazioni +4,6%, del settore
minerario +3,5% e delle industrie manufatturiere +2,3%.
Sulla base della congiuntura sia internazionale che nazionale è atteso un
rallentamento anche negli scambi commerciali.Una grossa preoccupazione viene
espressa sopratutto per le esportazioni del settore tessile e abbigliamento ove
il prodotto marocchino dovrebbe accusare delle perdite a seguito di una
prevedibile accresciuta presenza sui mercati internazionali dei prodotti
pachistani e indiani che dovrebbero tirare profitto dalle maggiori aperture sui
mercati europei ottenute di recente dall’U.E.
Negli ambienti economici marocchini, comunque, regna un notevole pessimismo per
la resistenza del governo a prendere adeguate misure a sostegno dell’economia.Le
categorie economiche, comunque, stanno facendo notevoli pressioni affinché il
governo, alla luce dei recenti avvenimenti, riveda la legge finanziaria e faccia
una politica di maggiori investimenti e di espansione economica.
Il deficit dello Stato nel 2002 dovrebbe essere contenuto entro il 3% del PIL e
il tasso d’inflazione dovrebbe essere mantenuto intorno al 2,5%.
Prospettive
Nei
prossimi 3 anni è prevista l’elettrificazione di 13.000 villaggi, in tal modo il
tasso di elettrificazione rurale ammonterà a circa il 60% contro appena il 32%
attuale.
Secondo le previsioni del Ministero competente le crescenti esigenze in fatto di
energia determinano la necessità di costruire una centrale elettrica ogni due
anni.
Alimentazione del Paese con gas metano.
In
Marocco esiste un progetto di circa 750 mld di lire per costruire due gasdotti
che alimentino i principali centri economici del Paese.
Il primo dovrebbe trasportare il gas algerino che passa per il territorio del
Marocco in direzione della Spagna, dalla zona di Tangeri a Mohammedia,
Casablanca e Lasfar.L'altro dovrebbe collegare le città di Meknes e Fes.Per
diversificare i fondi di approvvigionamento e quindi non dipendere unicamente
dall'Algeria è prevista la costruzione di una centrale di rigasificazione a
Mohammedia, che convoglierà il gas trasportato con le navi metanifere. E'
previsto anche un programma di centri di stoccaggio.Questo programma dovrà
facilitare lo sviluppo di progetti industriali oltre a sostituire il petrolio
nelle centrali elettriche e nelle abitazioni. Per il finanziamento di questo
progetto il Marocco è alla ricerca di partners stranieri orientandosi
prevalentemente verso la costituzione di società miste. Questo programma
peraltro è destinato a subire modificazioni più o meno profonde in funzione
delle risorse di gas che verranno scoperte in territorio marocchino.
Telecomunicazioni.
E' un
settore che il Marocco cerca di sviluppare per non perdere il passo con i
principali Paesi occidentali.Si sta orientando verso la completa privatizzazione
del settore per cui, dopo la cessione della seconda linea di telefonia mobile ad
un consorzio ispano-portoghese-marocchino, sta trattando anche per la cessione
della telefonia fissa.Nel settore, peraltro, sono previsti investimenti
americani che riguardano le telecomunicazioni per lo sfruttamento dei dati via
satellite e la realizzazione di cavi in fibre ottiche.
Ambiente e servizi ai comuni. Il Marocco ha cominciato a prendere coscienza del
problema ambientale, per cui iniziano a delinearsi importanti investimenti per
il trattamento delle acque e per il trattamento dei rifiuti solidi.La soluzione
che è stata adottata in alcune città riguarda la concessione a gruppi privati,
finora solo francesi, spagnoli e portoghesi, per lo sfruttamento dei rifiuti
solidi e liquidi.Di recente una società italiana si è aggiudicata la gara per la
gestione dei rifiuti dei quartieri del comune di Agdal-Ryad del comprensorio di
Rabat.Con la stessa formula è stata data in concessione l'erogazione
dell'energia elettrica e acqua potabile in importanti centri come Casablanca,
Rabat, Essaouira, ecc.Su questo esempio si stanno orientando anche altre città
del Marocco.A Marrakech e Tangeri è stato dato in concessione anche il trasporto
urbano.
Conclusioni
Il Marocco con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’U. E.,
avvenuta il 1° marzo 2000, è obbligato a adeguare la sua economia alle nuove
esigenze del mercato internazionale, in modo da produrre a condizioni più
competitive, sia per qualità che per prezzo.Per raggiungere questo obiettivo,
che peraltro è anche legato alla globalizzazione dei mercati, deve effettuare un
notevole sforzo di " mise à niveau ", di razionalizzazione della sua economia.Ciò
richiede grandi investimenti. Si stima che occorrono entro i prossimi 10 anni 10
miliardi di dollari, per il rinnovo e l’aggiornamento dell’apparato produttivo.Un
notevole contributo è atteso dai paesi dell’Unione Europea oltre che dagli
USA.E’ indispensabile l’appoggio politico ma sono indispensabili anche i crediti
agevolati, le strutture bancarie che li affianchino, attualmente totalmente
assenti, incorraggiamenti promozionali non solo nelle forme tradizionali ma
anche con sostegni per la penetrazione e radicazione sul mercato.Il Marocco,
infine, oltre che come mercato di sbocco deve anche essere considerato paese ove
esistono ottime opportunità per investire sia con delocalizzazioni produttive
che con altre moderne forme di partenariato.